Amore e Psiche, spiegato semplice
Hey!
All’incirca un anno fa sono stato a Parigi qualche giorno, città stupenda con un clima che mi ha super affascinato.
Così tra croissant ed éclair, arrivo al Louvre, il famoso museo.
E chi ti trovo?
Ti trovo Amore e Psiche.
Attualmente, la mia opera scolpita preferita di sempre.
Immaginiamo una roba, immaginiamo lo studio di Canova, tra reperti archeologici, sculture in marmo e modelli in gesso, e che molte persone tra cui artisti di spicco, ma anche viaggiatori curiosi, e persone d’intelletto sono lì, nel suo studio appunto, tutte che ammirano Amore e Psiche, l’opera al quale Canova lavora dal 1787.
L’opera era già dunque “famosa” ancor prima di raggiungere la notorietà al Salon del Museo del Louvre (esposizione periodica di opere che si svolgeva al museo dal XVII al XIX secolo), nella sua apparizione nel 1802.
Probabilmente, mi vien da pensare, per la sua gentile ma in un certo senso maestosa bellezza.
Così, Amore e Psiche, è entrata ad oggi nell’immaginario collettivo comune, penso che anche il mio cane sappia cos’è, ed collegata all’universale concetto stesso di amore (per ovvi ma non scontati motivi secondo me).
Quindi, perché è così famosa? e quale è la sua storia?
Oggi, vi parlerò proprio di questo.
La storia
Amore e Psiche sono i protagonisti di una storia narrata da Apuleio (scrittore, filoso e retore romano di origini africane) nella sua opera “Le Metamorfosi” nel II secolo d.C. (nota anche come “L’asino d’oro”), composta da diversi libri e riguardanti un altra storia, quindi la storia di Amore e Psiche è come se fosse una storia nella storia, una digressione.
Che poi, la storia di Amore e Psiche è considerata una tradizione orale antecedente all’opera di Apuleio, insomma una storia detta a voce prima che Apuleio scrivesse l’opera.
Comunque, per non farla lunga e visto che già esiste Wikipedia, qua vi porto solo un riassunto con qualche piccola cifra stilistica personale:
Psiche, una fanciulla mortale super bella, attira le ire della dea Venere poiché viene paragonata a lei (o specchio delle mie brame), così manda il figlio Eros/Amore/Cupido, dio dell’amore, a far sì che lei si innamori dell’uomo più super brutto.
Ma, vista la gande mira, Eros/Cupido è così confuso da colpirsi da solo, e così si innamora di lei (che poi ho letto di altre versione che dicono di lui che se ne invaghisce vista la sua bellezza, vabbè).
Poi un oracolo dice di portarla sulla cima di un monte, ce la portano, Eros con l’aiuto di Zefiro la porta a casa sua e gli fa le coccoline, ma solo al buio.
Poi un giorno lei vuole invitare i parenti, lui insomma ma vabbè via che ti devo dì, e invita le sorelle, che vedono il castello che manco Buckingham Palace e si ingelosiscono, capirai che casino, si sono ingelosite tutte.
E insomma poi fanno quello che tutti fanno in quella situazione, usano il super potere dell’insinuare il dubbio, di mettere zizzania “eh ma l’hai mai visto a questo? a me mi pare strano che non si faccia vede’, boh vabbè” e così questa alla fine ormai dubitante una notte va li e lo illumina per guardarlo per benino con una lampada ad olio, che tra l’altro gli fa cadere pure una goccia d’olio addosso.
Lui, tradito perché capirai che dramma, fugge via.
Poi lei tutta dispiaciuta finisce al tempio di Venere, che decide di fargli fare delle prove, che poi Psiche scoprirà abbastanza difficilotte anzi abbastanza impossibili da superare.
Insomma, poi con l’aiuto di alcuni animali (che nemmeno Daenerys Targaryen) riesce ad arrivare al livello finale, andare negli inferi per prendere un po’ di bellezza di Prosperina che invece gli da un anpolla.
Lei apre l’ampolla e via giù di sonno profondo, grande scherzo.
Poi arriva Eros che gli da un bacetto, la sposa e diventa Dea.
Molto bella.
Ora, quest’ultimo è proprio il momento ritratto da canova con la sua di opera, cioè quando Eros (o Amore) risveglia, o mi sentirei di dire salva, Psiche dal sonno profondo, con un bacio, più esattamente l’attimo prima del bacio.
Il significato
Tutto molto bello, ma che vuol dire?
Allora, le teorie sul significato di questa storia sono parecchie, anche solo vedendo online, e da quello che vedo spesso parrebbe che il significato sia allegorico, o simbolico insomma.
Anche partendo dal fatto che in greco antico Psiche vuol dire anima, e Eros è il dio dell’amore, e che quindi congiungendola all’amore, l’anima può essere immortale, ma solo dopo essersi “purificata” ed essersi dimostrata all’altezza, vabbè.
Ripeto, le teorie sono tante, anche se alcune molto simili, questa nello specifico è quella che ho letto su “illibraio.it”. (link in fondo, tra le fonti, nel caso vi interessasse approfondire)
La nascita dell’opera di Canova
Napoli, 1787, Canova incontra probabilmente il committente di Amore e Psiche, un alto ufficiale e collezionista scozzese, il generale John Campbell
Roma, stesso anno, Canova si mette a lavoro per iniziare l’opera (Amore e Psiche distesi, perché c’è n’è un altra versione in piedi, stupenda anche quella).
In realtà i lavori sul marmo vero e proprio partono nel 1788, e l’opera viene completata poi nel 1793, dove rimane nel suo studio fino ad inizio secolo, quando Gioacchino Murat (generale francese e Re di Napoli con il nome di Gioacchino Napoleone) la acquista per metterla nel suo castello, il castello di Villiers, arrivando nel 1801.
Nel 1808 arriva al Louvre (insieme ad altre opere di Canova), quando tutti i beni di Murat, divenuto Re di Napoli, diventano tesori della corona.
Cosa significa ad oggi, secondo me
Quindi, al netto di tutto, secondo me ad oggi quest’opera è collega al concetto stesso di amore, è un immagine romantica potentissima.
Così come l’opera, rifacendosi ad un amore, mi sento di dire, antico, ma che persiste tutt’oggi.
Un amore capace di sopravvivere a tutto, non lontano da altre grandi storie d’amore facente parti della cultura collettiva.
E sia chiaro, secondo me tutto questo traspare anche solo dall’opera, quella di Canova, anche senza sapere la storia dietro il mito.
Poiché, a parte tutte le dietrologie, quest’opera, questa scultura, ha una forza gentile e pacata, nelle sue curve e nelle sue forme, nell’espressioni serene e colme, riempite di senso.
Le pose dei corpi, delicate, attente, desiderose, sono stupende.
E poi, secondo me, riesce appunto in quello scopo scontato ma fondamentale, passare un messaggio chiaro, in questo caso: l’amore.
E per oggi raga, è tutto.
Spero veramente che vi possa essere utile o che vi possa aver intrattenuto un po’.
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nel caso, grazie milleee!
A presto!
“Ciò che mi rende più impaziente è vedere l'effetto che l'opera produrrà sulle anime del pubblico.”
Antonio Canova
Fonti
https://web.archive.org/web/20161113175138/http://agrariaweb.uniss.it/lingue/annali_file/vol_5/0030 - Virdis Maria Caterina.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Salon_(mostra)#:~:text=Il Salon fu un'esposizione,dal XVII al XIX secolo
https://www.illibraio.it/news/storie/amore-e-psiche-1439327/